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Negli anni Settanta la ricerca scientifica pone la sua attenzione ai contenuti cognitivi consapevoli che avvengono nella nostra mente evidenziando come oggetto di studio i pensieri consapevoli e i processi di pensiero.

L’ansia è caratterizzata da uno stato di nervosismo, apprensione e insicurezza che possono essere o non essere causate da stress.

Siamo immersi in un uragano di informazioni, messaggi, richieste e ne consegue una pressione continua e costante che crea una grande ansia da prestazione.

Molti psicologi stanno esplorando siti, strumenti tecnologici e app perché sempre più pazienti sono interessati a usarle. Ricerche scientifiche dimostrano che tali strumenti sono efficaci se usati in concomitanza con il sostegno di un psicoterapeuta in studio.

Il disturbo di panico è un tipo di disturbo d’ansia in cui si susseguono attacchi caratterizzati dalla paura che qualcosa di brutto accadrà.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è, tra tutte le malattie, al quarto posto di importanza per la sofferenza e la disabilità che provoca.

La Terapia Cognitiva di terza ondata, sviluppata negli ultimi anni, ha un approccio diverso da quella classica: i pensieri automatici non vengono sottoposti a dibattito critico ma vengono osservati piuttosto che sfidati in analisi e confutazioni.

Questo progetto è una collaborazione tra scienziati comportamentali, scienziati informatici e architetti di sistemi, che mira a rivoluzionare i metodi per valutare e sintetizzare l’evidenza del cambiamento del comportamento.

La diffusione, a livello globale, di una rete internet sempre migliore, consente, a chiunque ne abbia necessità, di potersi occupare del proprio benessere psicologico anche se risiede in una località in cui è difficile trovare un professionista che parli la propria lingua.

L’arte e le emozioni sono in stretta relazione. La fruizione di un’opera d’arte instaura una vera e propria relazione tra l’artista e chi intraprende la creazione: ne derivano risposte nel pubblico dal punto di vista cognitivo, affettivo e sociale.

Organizzare la terapia richiede regole di lavoro e comportamento: valutare il problema, organizzare le sedute e fare i compiti per casa

Circa il 30% dei giovani adulti ha almeno un attacco di panico tra 15 e i 35 anni ma non significa sviluppare un disturbo da attacchi di panico.