Come gestire l’ansia da prestazione: 5 strategie efficaci
L’ansia da prestazione è una forma comune di ansia che può colpire in contesti molto diversi:
- un colloquio importante
- un discorso in pubblico
- una gara
- un esame
- una riunione cruciale
Anche chi è esperto e ben preparato può trovarsi a pensare:
- “E se mi blocco?”
- “E se non sono abbastanza bravo?”
- “E se tutti vedono che sto tremando?”
Questi pensieri possono generare un disagio intenso, che interferisce con le nostre capacità.
In questo articolo vediamo 5 strategie efficaci per gestire l’ansia da prestazione in modo più sano.

1. Ripensa l’ansia come adrenalina
Quando provi ansia prima di una performance, il corpo entra in uno stato di allerta: battito accelerato, respirazione rapida, tensione muscolare. Tutto questo è causato dall’adrenalina, la stessa sostanza che il corpo rilascia per aiutarti a reagire con energia e prontezza.
Il punto chiave è questo: non sta succedendo nulla di “sbagliato” in te. L’ansia è il modo in cui il tuo sistema nervoso cerca di aiutarti a fare bene.
Cambiare il significato che attribuisci all’ansia è il primo passo fondamentale. Invece di pensare:
✘ “sto andando in tilt”
pensa:
✔“il mio corpo si sta preparando”
Le neuroscienze lo confermano: un’attivazione moderata può migliorare la concentrazione, la memoria e la performance stessa.
2. Non combattere l’ansia, ma coltiva la fiducia in te stesso
Il secondo passo fondamentale è smettere di lottare contro l’ansia e iniziare a costruire fiducia nelle tue capacità. Non si tratta di eliminare l’ansia, ma di imparare ad agire nonostante quell’ansia.
Il punto chiave è proprio questo: fiducia in se stessi non significa non provare ansia, ma andare avanti comunque.
L’ansia fa parte del processo: non se ne va del tutto, nemmeno per chi ha esperienza. I performer di alto livello non evitano l’ansia, ma la riconoscono, la accettano, e agiscono comunque, con determinazione.
È fondamentale sviluppare la mentalità della fiducia: la convinzione che puoi fare bene anche se provi ansia. La prossima volta, invece che chiederti:
✘“Cosa posso fare per essere meno ansioso?”
chiediti:
✔“Come posso agire con fiducia, anche se mi sento ansioso?”
Questo modo di pensare e di sentire si costruisce con il tempo, affrontando gradualmente le situazioni che ti mettono alla prova. Ma i benefici sono enormi e, con la pratica, questa fiducia diventerà sempre più solida.
3. Cura il tuo sonno
La qualità del sonno ha un impatto enorme sulla gestione dell’ansia.
Dormire male, soprattutto in modo cronico:
- aumenta i livelli di cortisolo
- riduce la soglia di tolleranza allo stress
- accentua i pensieri negativi
Quando sei stanco, anche le preoccupazioni più piccole possono sembrare montagne.
Le regole per dormire bene sono poche e semplici:
- Crea una routine serale rilassante
- Mettiti a letto solo quando hai davvero sonno, non quando sei solo stanco
- Evita di rimuginare e preoccuparti quando sei a letto e vuoi dormire.
Tuttavia non basta conoscere queste regole: bisogna metterle in pratica, con costanza e disciplina, proprio come in ogni altra abilità che si desidera migliorare.
Il sonno è una base solida per la tua salute mentale: per gestire al meglio l’ansia, impara a prenderti cura del tuo riposo.
4. Allena la performance, non solo i contenuti
Prepararsi per una presentazione, una gara o un esame non significa solo studiare o allenarsi.
Serve anche provare il momento della performance in sé:
- Come inizi?
- Cosa dici per rompere il ghiaccio
- Come ti muovi nello spazio?
Simulare le condizioni reali, fare delle “prove generali”, ti permette di abituarti gradualmente e di sentirti più pronto. Ad esempio:
se ti senti nervoso prima di una presentazione pubblica, smetti di scorrere e rileggere all’infinito le diapositive, ma piuttosto raduna alcuni colleghi in una sala e presenta ciò che hai preparato, come se fosse il vero evento.
Inoltre, rifletti anche su piccoli dettagli, come:
- cosa dire nel caso in cui qualcosa vada storto
- come reagire a una pausa
- come reagire a un errore
Allenarsi alla performance riduce l’ignoto, terreno fertile per l’ansia da prestazione.
5. Accetta l’ansia, e smetti di rimuginare
Il tuo vero obiettivo non deve essere quello di non provare più ansia.
L’obiettivo realistico e sano da perseguire è non farsi paralizzare dall’ansia, e soprattutto evitare di alimentarla con il rimuginio.
Rimuginare significa:
- Ripensare continuamente a cosa potrebbe andare storto
- Ripetere mentalmente frasi come “non sono pronto”, “fallirò”, “non ci riuscirò”
- Vivere nel loop del “e se…?”
Un strategia utile che si applica nella psicoterapia cognitivo comportamentale è quella dello scheduled worry, ossia preoccupazione programmata.
Dai spazio all’ansia solo in un momento specifico della giornata, ad esempio:
“Dalle 17:00 alle 17:15 mi concedo di scrivere tutto ciò che mi preoccupa. Poi basta.”
Tecniche come il journaling strutturato, la mindfulness o gli esercizi cognitivi sono estremamente efficaci per aiutarti a spezzare il ciclo del rimuginio.
Conclusione
L’ansia da prestazione non è un nemico da combattere, ma un segnale che puoi imparare a conoscere, ascoltare e trasformare.
Il trucco per affrontare l’ansia da prestazione è smettere di cercare di liberarsene e imparare a gestirla con strategie pratiche ed efficaci, come:
- Ripensare l’ansia come adrenalina
- Non combattere l’ansia, ma coltivare la fiducia in sé stessi
- Curare il proprio sonno
- Allenare la performance, non solo i contenuti
- Accettare l’ansia, e smettere di rimuginare
Applicando queste 5 semplici strategie puoi ridurre l’impatto negativo dell’ansia da prestazione e iniziare a sentirti più sicuro di te; anche se l’ansia non sparisce del tutto, potrai perseguire i tuoi obiettivi di vita, riportando ottimi risultati.
E ricorda: non devi essere perfetto, devi solo iniziare. Passo dopo passo, puoi imparare a sentirti più sicuro anche nelle situazioni più difficili.
Sitografia:
Scritto da Dott.ssa Francesca Minucci e Dott.ssa Simona Carniato.
Revisionato da Dott.ssa Simona Carniato.
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