La Neuroestetica interessa anche Google: come l'ambiente impatta il benessere delle persone

Salone del Mobile 2019 di Milano, tra Design, Arte e Cultura e … Neuroestica.

Mi imbatto sull’interessante installazione di Google: A Space for being, uno studio di neuroestetica per indagare come il design influisce sulle nostre emozioni e sul nostro benessere. Come?

Ponendo mobili della stessa linea in ambienti differenti per colore, profumo, suono e illuminazione così che i visitatori faranno esperienza di questi ambienti per cinque minuti, e alla fine riceveranno un report sulle loro reazioni corporee.

La Neuroestetica interessa anche Google: come l'ambiente impatta il benessere delle persone

Salone del Mobile 2019 di Milano, tra Design, Arte e Cultura e … Neuroestetica.

Mi imbatto sull’interessante installazione di Google: A Space for being, uno studio di neuroestica per indagare come il design influisce sulle nostre emozioni e sul nostro benessere. Come?

Ponendo mobili della stessa linea in ambienti differenti per colore, profumo, suono e illuminazione così che i visitatori faranno esperienza di questi ambienti per cinque minuti, e alla fine riceveranno un report sulle loro reazioni corporee.


Interessante, ma non basta. Cosa manca?

Il punto di vista cognitivo: come valutato per l‘Arte, l’impatto estetico non può essere solo una rilevazione fisiologica nel presente della percezione. Quando un qualsiasi artefatto straordinario ha un impatto estetico memorabile è perchè coinvolge i significati cognitivi e questo impatto cambia e matura nel tempo.

La pervasività dell’estetica non può che essere una neuroestetica cogntiva e si misura solo con la metodologia scientifica Mixed Method che considera non solo le rilevazioni quantitative ma anche qualitative.

L’installazione si trova allo Spazio Maiocchi (dal cui sito è stata presa anche la foto che fa da copertina a questa pagina) ed è stata progettata insieme allo studio di design danese Muuto e a Reddymade Architecture.

http://spaziomaiocchi.com/google-presents-a-space-for-being/


Interessante, ma non basta. Cosa manca?

Il punto di vista cognitivo: come valutato per l‘Arte, l’impatto estetico non può essere solo una rilevazione fisiologica nel presente della percezione. Quando un qualsiasi artefatto straordinario ha un impatto estetico memorabile è perchè coinvolge i significati cognitivi e questo impatto cambia e matura nel tempo.

La pervasività dell’estetica non può che essere una neuroestetica cogntiva e si misura solo con la metodologia scientifica Mixed Method che considera non solo le rilevazioni quantitative ma anche qualitative.

L’installazione si trova allo Spazio Maiocchi (dal cui sito è stata presa anche la foto che fa da copertina a questa pagina) ed è stata progettata insieme allo studio di design danese Muuto e a Reddymade Architecture.

http://spaziomaiocchi.com/google-presents-a-space-for-being/